ATTENZIONE IL SITO DA MERCOLEDI 6 OTTOBRE E' TRASFERITO ALL'INDIRIZZO:
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RIALZATI MASSA "Il Coraggio di CAMBIARE"
"dire quello che si fa, fare tutto quello che si dice" POPOLO DELLA LIBERTA' MASSA MARITTIMA
mercoledì 6 ottobre 2010
martedì 5 ottobre 2010
Intervento del Capogruppo di Massa Comune: Alessandro Tassoni.
Cari colleghi di Consiglio, Cari amici di Massa Democratica,
sono divenuto capogruppo del movimento civico Massa Comune soltanto da pochi giorni, un progetto a cui credo fortemente, un progetto che si prefigge di racchiudere al suo interno la professionalità, la competenza e la volontà di tutte le persone che amano il luogo in cui vivono.
Leggendo le Vostre considerazioni apparse recentemente sulla stampa a proposito dei due consiglieri uscenti Iozzi e Mazzocco, mi fa sorridere il sentirvi dire in alcune occasioni che, con loro, si sarebbe persa la possibilità di una qualche collaborazione assolutamente mai conosciuta, nonché l'espressione della componente di sinistra, quando in altre invece, come fino a pochissimi giorni fa, attribuivate loro l'essere espressione della “peggior destra razzista e leghista”, utilizzando impropriamente questi aggettivi come armi di offesa. A tale proposito vorrei ricordarVi che, sia come espressione della “sinistra” di cui parlate oggi, che espressione della “peggior destra” di cui avete sempre parlato, i due colleghi Iozzi e Mazzocco sono stati, rispettivamente, i nostri candidato sindaco e candidato vicesindaco. Considerando ciò, non credete ci sia una forte incongruenza nelle Vostre parole?
Al di là di questo, vorrei subito fugare ogni vostro dubbio chiarendo che non andiamo assolutamente a braccetto con alcuno, bensì condividiamo con il PdL molti punti e diverse problematiche che a livello locale affliggono il nostro Paese. Questo si è reso possibile grazie al fatto che, con molta serenità, quella formazione politica ha abbandonato qualsiasi preconcetto, anch'esso politico, proprio nell'interesse della collettività ed in quello che ci vede accomunati nel volere il bene per la nostra Città. Come, d'altronde, ha già fatto qualche amico proveniente da quella stessa vostra area politica, simpatizzante dell'Italia dei Valori, di Rifondazione Comunista, dei Verdi, della stessa Sinistra Libertà ed Ecologia ed anche degli ex-DS, che non si è fatto scrupolo a mettersi a sedere attorno ad un tavolo fiancheggiando i simpatizzanti, come li chiamate voi, di destra, che tuttavia non sono sembrati loro così estremisti, e con i quali hanno saputo ed essenzialmente voluto interloquire, proponendo e, addirittura, accettando le loro proposte.
Quello che vorrei farvi capire è che, a livello locale, in una piccola realtà come la nostra, non possono esistere ideologie politiche chiuse, dense, stagnanti o appiccicose, bensì, mentalità aperte a tutto, e dovremmo, prima di tutti ciascuno di noi, imparare a guardare e valutare le persone per quello che sono e non per la bandiera che viene loro cucita addosso. Massa Marittima è infatti composta non da uno solo, ma da tanti colori e suoni, che, amalgamati fra loro, possono dar vita allo strumento più adatto per ridisegnare il futuro della nostra città.
Infine mi piacerebbe potervi ricordare che il Berlusconi non è mai stato a Massa Marittima e, molto probabilmente, non saprà neppure dov’è collocata geograficamente. E' dunque il momento di smetterla di scaricare colpe e responsabilità astratte, ma dovute essenzialmente all'inefficienza o all'incapacità di qualcuno, molto spesso ben conosciuto, e chiedervi di concentrarvi su ciò che accade o non accade qui da noi, dove ben altri politici hanno creato dei veri guasti o addirittura delle incredibili emergenze per il territorio, per il nostro Comune e per i cittadini da loro stessi amministrati.
Quindi, invece di preoccuparsi dell'avvicendarsi dei consiglieri di Massa Comune e dei motivi “reconditi” che avrebbero potuto determinarlo, sarebbe il caso che questa vostra parte politica, che oltretutto si vanta di saper amministrare nel bene la Città di Massa, facesse sapere quando avrà intenzione di convocare una assemblea pubblica, magari aperta a tutti e non solo ai rappresentanti degli iscritti, per spiegare, ad esempio, quali e quanti lavori pubblici dovranno essere bloccati a causa del pagamento della prima rata di 500.000 euro relativo al lodo arbitrale con la Pizzarotti? Ma, soprattutto, che facesse sapere ai propri concittadini quando avrà intenzione di individuarne gli effettivi responsabili oppure se vorrà continuare a giocare a scaricabarile?"
Con affetto,
Alessandro Tassoni
sono divenuto capogruppo del movimento civico Massa Comune soltanto da pochi giorni, un progetto a cui credo fortemente, un progetto che si prefigge di racchiudere al suo interno la professionalità, la competenza e la volontà di tutte le persone che amano il luogo in cui vivono.
Leggendo le Vostre considerazioni apparse recentemente sulla stampa a proposito dei due consiglieri uscenti Iozzi e Mazzocco, mi fa sorridere il sentirvi dire in alcune occasioni che, con loro, si sarebbe persa la possibilità di una qualche collaborazione assolutamente mai conosciuta, nonché l'espressione della componente di sinistra, quando in altre invece, come fino a pochissimi giorni fa, attribuivate loro l'essere espressione della “peggior destra razzista e leghista”, utilizzando impropriamente questi aggettivi come armi di offesa. A tale proposito vorrei ricordarVi che, sia come espressione della “sinistra” di cui parlate oggi, che espressione della “peggior destra” di cui avete sempre parlato, i due colleghi Iozzi e Mazzocco sono stati, rispettivamente, i nostri candidato sindaco e candidato vicesindaco. Considerando ciò, non credete ci sia una forte incongruenza nelle Vostre parole?
Al di là di questo, vorrei subito fugare ogni vostro dubbio chiarendo che non andiamo assolutamente a braccetto con alcuno, bensì condividiamo con il PdL molti punti e diverse problematiche che a livello locale affliggono il nostro Paese. Questo si è reso possibile grazie al fatto che, con molta serenità, quella formazione politica ha abbandonato qualsiasi preconcetto, anch'esso politico, proprio nell'interesse della collettività ed in quello che ci vede accomunati nel volere il bene per la nostra Città. Come, d'altronde, ha già fatto qualche amico proveniente da quella stessa vostra area politica, simpatizzante dell'Italia dei Valori, di Rifondazione Comunista, dei Verdi, della stessa Sinistra Libertà ed Ecologia ed anche degli ex-DS, che non si è fatto scrupolo a mettersi a sedere attorno ad un tavolo fiancheggiando i simpatizzanti, come li chiamate voi, di destra, che tuttavia non sono sembrati loro così estremisti, e con i quali hanno saputo ed essenzialmente voluto interloquire, proponendo e, addirittura, accettando le loro proposte.
Quello che vorrei farvi capire è che, a livello locale, in una piccola realtà come la nostra, non possono esistere ideologie politiche chiuse, dense, stagnanti o appiccicose, bensì, mentalità aperte a tutto, e dovremmo, prima di tutti ciascuno di noi, imparare a guardare e valutare le persone per quello che sono e non per la bandiera che viene loro cucita addosso. Massa Marittima è infatti composta non da uno solo, ma da tanti colori e suoni, che, amalgamati fra loro, possono dar vita allo strumento più adatto per ridisegnare il futuro della nostra città.
Infine mi piacerebbe potervi ricordare che il Berlusconi non è mai stato a Massa Marittima e, molto probabilmente, non saprà neppure dov’è collocata geograficamente. E' dunque il momento di smetterla di scaricare colpe e responsabilità astratte, ma dovute essenzialmente all'inefficienza o all'incapacità di qualcuno, molto spesso ben conosciuto, e chiedervi di concentrarvi su ciò che accade o non accade qui da noi, dove ben altri politici hanno creato dei veri guasti o addirittura delle incredibili emergenze per il territorio, per il nostro Comune e per i cittadini da loro stessi amministrati.
Quindi, invece di preoccuparsi dell'avvicendarsi dei consiglieri di Massa Comune e dei motivi “reconditi” che avrebbero potuto determinarlo, sarebbe il caso che questa vostra parte politica, che oltretutto si vanta di saper amministrare nel bene la Città di Massa, facesse sapere quando avrà intenzione di convocare una assemblea pubblica, magari aperta a tutti e non solo ai rappresentanti degli iscritti, per spiegare, ad esempio, quali e quanti lavori pubblici dovranno essere bloccati a causa del pagamento della prima rata di 500.000 euro relativo al lodo arbitrale con la Pizzarotti? Ma, soprattutto, che facesse sapere ai propri concittadini quando avrà intenzione di individuarne gli effettivi responsabili oppure se vorrà continuare a giocare a scaricabarile?"
Con affetto,
Alessandro Tassoni
lunedì 4 ottobre 2010
FAVILLI (PDL) CHIEDE SPIEGAZIONI SULLA QUESTIONE PIZZAROTTI «Il debito penalizzerà i cittadini?»
PANORAMA POLITICO
Massa Marittima FINANZE FAVILLI (PDL) CHIEDE SPIEGAZIONI SULLA QUESTIONE PIZZAROTTI «Il debito penalizzerà i cittadini?»
«LE RESPONSABILITÀ e gli oneri finanziari attribuibili a pochi non debbono e non possono essere ribaltati sulla collettività». Così il capogruppo del Pdl di Massa Marittima Giovanni Favilli sul debito del Comune nei confronti dell’impresa Pizzarotti alla luce della relazione del responsabile dei servizi finanziari Carlo Cagnani per il quale «in assenza di alienazione dei beni patrimoniali o di comunicazione da parte di Pizzarotti di ulteriori dilazioni al pagamento, si rende necessario definanziare tutti i progetti attualmente finanziati con oneri di urbanizzazione, destinando tali risorse proprie (compreso l’ avanzo di amministrazione pari a 78.807,39 euro) al finanziamento del debito fuori bilancio per le rate 2010 pari a 700.000 euro». La dichiarazione del sindaco che informava dell’avvenuto pagamento della quota di 500.000 euro prevista per il 30 giugno ci ha ulteriormente allarmato — afferma Favilli —, in quanto, a questo punto, nemmeno un’eventuale dilazione del debito di 200.000 euro fissato per il 30 settembre modificherebbe significativamente lo stato dei fatti. Per questo motivo a fronte della minaccia di blocco degli investimenti diretti allo sviluppo della nostra disastrata economia e al benessere degli abitanti, credo non possa esistere altra risposta che la trasparenza degli obiettivi e l’unità di intenti. A questo scopo chiederemo di essere coinvolti insieme a tutti i cittadini al processo di definanziamento dei progetti, affidandoci ovviamente alle indagini in corso alla Corte dei Conti, il cui verdetto rappresenterà per noi il definitivo e incontestabile giudizio su eventuali responsabilità personali».
Massa Marittima FINANZE FAVILLI (PDL) CHIEDE SPIEGAZIONI SULLA QUESTIONE PIZZAROTTI «Il debito penalizzerà i cittadini?»
«LE RESPONSABILITÀ e gli oneri finanziari attribuibili a pochi non debbono e non possono essere ribaltati sulla collettività». Così il capogruppo del Pdl di Massa Marittima Giovanni Favilli sul debito del Comune nei confronti dell’impresa Pizzarotti alla luce della relazione del responsabile dei servizi finanziari Carlo Cagnani per il quale «in assenza di alienazione dei beni patrimoniali o di comunicazione da parte di Pizzarotti di ulteriori dilazioni al pagamento, si rende necessario definanziare tutti i progetti attualmente finanziati con oneri di urbanizzazione, destinando tali risorse proprie (compreso l’ avanzo di amministrazione pari a 78.807,39 euro) al finanziamento del debito fuori bilancio per le rate 2010 pari a 700.000 euro». La dichiarazione del sindaco che informava dell’avvenuto pagamento della quota di 500.000 euro prevista per il 30 giugno ci ha ulteriormente allarmato — afferma Favilli —, in quanto, a questo punto, nemmeno un’eventuale dilazione del debito di 200.000 euro fissato per il 30 settembre modificherebbe significativamente lo stato dei fatti. Per questo motivo a fronte della minaccia di blocco degli investimenti diretti allo sviluppo della nostra disastrata economia e al benessere degli abitanti, credo non possa esistere altra risposta che la trasparenza degli obiettivi e l’unità di intenti. A questo scopo chiederemo di essere coinvolti insieme a tutti i cittadini al processo di definanziamento dei progetti, affidandoci ovviamente alle indagini in corso alla Corte dei Conti, il cui verdetto rappresenterà per noi il definitivo e incontestabile giudizio su eventuali responsabilità personali».
La vicenda Pizzarotti in Parlamento Grimoldi chiama in causa Alfano
PANORAMA POLITICO
Massa Marittima QUERELLE L’ONOREVOLE LEGHISTA PONE UN’INTERROGAZIONE AL MINISTRO La vicenda Pizzarotti in Parlamento Grimoldi chiama in causa Alfano
di GIANFRANCO BENI
LA VICENDA del pagamento di circa 1 milione e 200mila euro di risarcimento all’impresa Pizzarotti per le controversie insorte nel corso della costruzione del carcere mandamentale in località Camilletta si arricchisce di un nuovo clamoroso capitolo. Abbandonate le ristrette stanze della sala consiliare di Massa dove è stata a lungo dibattuta anche nell’ultimo Consiglio, approda in quelle più capienti del Parlamento. Infatti l’onorevole Paolo Grimoldi della Lega Nord ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano volta a verificare se il ministero di Via Arenula sia a totale conoscenza di tutti i risvolti della vicenda, compresa l’apertura di un fascicolo da parte della Procura Regionale della Corte dei Conti, che ha chiesto al Comune minerario i nominativi ed i dati anagrafici del progettista, del direttore dei lavori e dei componenti del consiglio e della giunta comunale che approvarono il progetto e la perizia di variante nel novembre del 1991, forse in previsione dell’accertamento di possibili responsabilità personali.
GRIMOLDI, oltre a ricostruire in dettaglio la vicenda, solleva seri dubbi sulla legittimità della richiesta di completo rimborso presentata alle autorità governative dal comune di Massa visto che la normativa del 1991, invocata per la restituzione del denaro già pagato o da pagare, «non pare adattarsi a questa situazione nella quale l’ente locale, che ha espletato le funzioni di stazione appaltante per conto del Ministero, sembra non aver svolto in modo adeguato le proprie funzioni di controllo degli atti preliminari alla procedura di affidamento dei lavori, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell’opera, perizie tecniche, capitolato speciale d’appalto, anche se affidati a soggetti esterni». Alla luce delle notizie riguardanti l’apertura di un dossier da parte della Corte dei Conti il capitolo carcere della Camilletta si arricchisce quindi di nuovi aspetti oltre a quelli riferiti alla improrogabilità del pagamento da parte del Comune a favore della Pizzarotti dell’importo decretato dalla Corte d’Appello di Roma.
Finora, ricordiamo, è stata saldata la prima rata di 500mila euro che scadeva al 30 giugno scorso. Restano in piedi le altre due, una di 200mila euro e l’altra di 459.463 con scadenze rispettivamente al 30 settembre scorso e al 31 gennaio del prossimo anno.
Massa Marittima QUERELLE L’ONOREVOLE LEGHISTA PONE UN’INTERROGAZIONE AL MINISTRO La vicenda Pizzarotti in Parlamento Grimoldi chiama in causa Alfano
di GIANFRANCO BENI
LA VICENDA del pagamento di circa 1 milione e 200mila euro di risarcimento all’impresa Pizzarotti per le controversie insorte nel corso della costruzione del carcere mandamentale in località Camilletta si arricchisce di un nuovo clamoroso capitolo. Abbandonate le ristrette stanze della sala consiliare di Massa dove è stata a lungo dibattuta anche nell’ultimo Consiglio, approda in quelle più capienti del Parlamento. Infatti l’onorevole Paolo Grimoldi della Lega Nord ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano volta a verificare se il ministero di Via Arenula sia a totale conoscenza di tutti i risvolti della vicenda, compresa l’apertura di un fascicolo da parte della Procura Regionale della Corte dei Conti, che ha chiesto al Comune minerario i nominativi ed i dati anagrafici del progettista, del direttore dei lavori e dei componenti del consiglio e della giunta comunale che approvarono il progetto e la perizia di variante nel novembre del 1991, forse in previsione dell’accertamento di possibili responsabilità personali.
GRIMOLDI, oltre a ricostruire in dettaglio la vicenda, solleva seri dubbi sulla legittimità della richiesta di completo rimborso presentata alle autorità governative dal comune di Massa visto che la normativa del 1991, invocata per la restituzione del denaro già pagato o da pagare, «non pare adattarsi a questa situazione nella quale l’ente locale, che ha espletato le funzioni di stazione appaltante per conto del Ministero, sembra non aver svolto in modo adeguato le proprie funzioni di controllo degli atti preliminari alla procedura di affidamento dei lavori, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell’opera, perizie tecniche, capitolato speciale d’appalto, anche se affidati a soggetti esterni». Alla luce delle notizie riguardanti l’apertura di un dossier da parte della Corte dei Conti il capitolo carcere della Camilletta si arricchisce quindi di nuovi aspetti oltre a quelli riferiti alla improrogabilità del pagamento da parte del Comune a favore della Pizzarotti dell’importo decretato dalla Corte d’Appello di Roma.
Finora, ricordiamo, è stata saldata la prima rata di 500mila euro che scadeva al 30 giugno scorso. Restano in piedi le altre due, una di 200mila euro e l’altra di 459.463 con scadenze rispettivamente al 30 settembre scorso e al 31 gennaio del prossimo anno.
venerdì 1 ottobre 2010
Pizzarotti: dire tutto in un niente! Abilità...
PANORAMA POLITICO
Massa Marittima CASO PIZZAROTTI IL SINDACO SPIEGA GLI SVILUPPI «Troveremo i soldi Abbiamo le risorse»
SEPPURE con uno slittamento di un paio di mesi è stata pagata la prima rata di mezzo milione euro del debito complessivo di 1.159.463 euro che il Comune di Massa Marittima deve all’Impresa Pizzarotti per la costruzione del Carcere Circondariale della Camilletta, come stabilito dalla Corte di Appello di Roma. Ne abbiamo parlato con il sindaco Lidia Bai.
Cosa resta da fare adesso?
«A questo punto restano da versare altre due rate, una da 200mila e l’altra da 459.463 euro che scadono rispettivamente il 30 settembre e al 31 gennaio dell’anno prossimo».
Avete in programma qualche azione?
«Da parte nostra abbiamo comunque richiesto al Ministero della Giustizia, in quanto proprietario della struttura carceraria, il rimborso dell’intera somma con l’aggiunta di altri 12mila euro di spese legali da noi sostenute».
Con quale esito?
«Ancora siamo in attesa di una risposta, che puntualmente ci viene evitata».
Qualora questo tentativo dovesse andare a vuoto, come cercherete di avere la liquidità?
«Senz’altro vendendo quella parte di patrimonio che il Comune possiede da utilizzare per scopi edificabili».
La cosa non sembra così facile.
«Ci sono delle difficoltà visto che finora tutte le aste sono andate deserte».
E se dovesse continuare così?
«Qualora le vendite previste non dovessero andare a buon fine entro l’anno corrente saremmo costretti ad utilizzare tutte le risorse proprie a disposizione per far fronte agli obblighi di pagamento nei confronti della Pizzarotti».
Su quali risorse pensate di fare affidamento?
«Agli oneri di urbanizzazione, all’avanzo di amministrazione 2009 e ad altre risorse proprie».
COMUNQUE nella peggiore delle ipotesi, ossia in assenza di alienazione dei beni patrimoniali o di accordi di ulteriori dilazioni di pagamento concordate con la Pizzarotti, si renderà indispensabile definanziare tutti i progetti attualmente finanziati con oneri di urbanizzazione destinando tali risorse, compresi i 78mila euro di avanzo di amministrazione del 2009, al finanziamento del debito fuori bilancio riferito alle due rate da saldare entro la fine dell’anno.
Massa Marittima CASO PIZZAROTTI IL SINDACO SPIEGA GLI SVILUPPI «Troveremo i soldi Abbiamo le risorse»
SEPPURE con uno slittamento di un paio di mesi è stata pagata la prima rata di mezzo milione euro del debito complessivo di 1.159.463 euro che il Comune di Massa Marittima deve all’Impresa Pizzarotti per la costruzione del Carcere Circondariale della Camilletta, come stabilito dalla Corte di Appello di Roma. Ne abbiamo parlato con il sindaco Lidia Bai.
Cosa resta da fare adesso?
«A questo punto restano da versare altre due rate, una da 200mila e l’altra da 459.463 euro che scadono rispettivamente il 30 settembre e al 31 gennaio dell’anno prossimo».
Avete in programma qualche azione?
«Da parte nostra abbiamo comunque richiesto al Ministero della Giustizia, in quanto proprietario della struttura carceraria, il rimborso dell’intera somma con l’aggiunta di altri 12mila euro di spese legali da noi sostenute».
Con quale esito?
«Ancora siamo in attesa di una risposta, che puntualmente ci viene evitata».
Qualora questo tentativo dovesse andare a vuoto, come cercherete di avere la liquidità?
«Senz’altro vendendo quella parte di patrimonio che il Comune possiede da utilizzare per scopi edificabili».
La cosa non sembra così facile.
«Ci sono delle difficoltà visto che finora tutte le aste sono andate deserte».
E se dovesse continuare così?
«Qualora le vendite previste non dovessero andare a buon fine entro l’anno corrente saremmo costretti ad utilizzare tutte le risorse proprie a disposizione per far fronte agli obblighi di pagamento nei confronti della Pizzarotti».
Su quali risorse pensate di fare affidamento?
«Agli oneri di urbanizzazione, all’avanzo di amministrazione 2009 e ad altre risorse proprie».
COMUNQUE nella peggiore delle ipotesi, ossia in assenza di alienazione dei beni patrimoniali o di accordi di ulteriori dilazioni di pagamento concordate con la Pizzarotti, si renderà indispensabile definanziare tutti i progetti attualmente finanziati con oneri di urbanizzazione destinando tali risorse, compresi i 78mila euro di avanzo di amministrazione del 2009, al finanziamento del debito fuori bilancio riferito alle due rate da saldare entro la fine dell’anno.
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