lunedì 4 ottobre 2010

La vicenda Pizzarotti in Parlamento Grimoldi chiama in causa Alfano

PANORAMA POLITICO


Massa Marittima QUERELLE L’ONOREVOLE LEGHISTA PONE UN’INTERROGAZIONE AL MINISTRO La vicenda Pizzarotti in Parlamento Grimoldi chiama in causa Alfano



di GIANFRANCO BENI

LA VICENDA del pagamento di circa 1 milione e 200mila euro di risarcimento all’impresa Pizzarotti per le controversie insorte nel corso della costruzione del carcere mandamentale in località Camilletta si arricchisce di un nuovo clamoroso capitolo. Abbandonate le ristrette stanze della sala consiliare di Massa dove è stata a lungo dibattuta anche nell’ultimo Consiglio, approda in quelle più capienti del Parlamento. Infatti l’onorevole Paolo Grimoldi della Lega Nord ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro di Grazia e Giustizia Angelino Alfano volta a verificare se il ministero di Via Arenula sia a totale conoscenza di tutti i risvolti della vicenda, compresa l’apertura di un fascicolo da parte della Procura Regionale della Corte dei Conti, che ha chiesto al Comune minerario i nominativi ed i dati anagrafici del progettista, del direttore dei lavori e dei componenti del consiglio e della giunta comunale che approvarono il progetto e la perizia di variante nel novembre del 1991, forse in previsione dell’accertamento di possibili responsabilità personali.

GRIMOLDI, oltre a ricostruire in dettaglio la vicenda, solleva seri dubbi sulla legittimità della richiesta di completo rimborso presentata alle autorità governative dal comune di Massa visto che la normativa del 1991, invocata per la restituzione del denaro già pagato o da pagare, «non pare adattarsi a questa situazione nella quale l’ente locale, che ha espletato le funzioni di stazione appaltante per conto del Ministero, sembra non aver svolto in modo adeguato le proprie funzioni di controllo degli atti preliminari alla procedura di affidamento dei lavori, progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell’opera, perizie tecniche, capitolato speciale d’appalto, anche se affidati a soggetti esterni». Alla luce delle notizie riguardanti l’apertura di un dossier da parte della Corte dei Conti il capitolo carcere della Camilletta si arricchisce quindi di nuovi aspetti oltre a quelli riferiti alla improrogabilità del pagamento da parte del Comune a favore della Pizzarotti dell’importo decretato dalla Corte d’Appello di Roma.

Finora, ricordiamo, è stata saldata la prima rata di 500mila euro che scadeva al 30 giugno scorso. Restano in piedi le altre due, una di 200mila euro e l’altra di 459.463 con scadenze rispettivamente al 30 settembre scorso e al 31 gennaio del prossimo anno.