martedì 31 agosto 2010

Non aver paura della reazione del maleducato, è lui che ha torto.

Il degrado delle città è inevitabile?  Talvolta piccoli gesti sono all'apparenza innocui, episodi minimi di inciviltà, di egoismo, di maleducazione. Se si tollerano certi gesti e certi comportamenti, se non ci si indigna e si protesta questi atti si moltiplicano, s'ingigantiscono. Più di quanto si pensi, questi limitati gesti di decadenza quotidiana, partoriscono atti di violenza, di criminalità, di sopraffazione del più debole che poi risultano molto difficili, se non impossibili, da fermare.
Vogliamo analizzare il degrado e l'assenza di senso civico sotto due aspetti: un primo aspetto di tipo morale sociologico ed un altro di tipo economico. In entrambi i casi a nostro parere serve durezza e tempestività nell'intervento da parte della comunità e delle autorità .
I gesti: i resti dello spuntino o della bevuta abbandonati per strada, i graffiti sui muri dei palazzi appena dipinti, le scritte sulle statue, il pranzo consumato in spiaggia senza portarsi via il sacchetto della spazzatura, le sigarette gettate dalla macchina, la carta della caramella che il bambino getta per terra, saltare la fila, non rispettare le strisce pedonali, sono solo alcuni comportamenti "minori" oramai sopportati da molti cittadini. Non saprei fare una proporzione tra chi "degrada" o chi viene "degradato", ma la situazione sembra peggiorare ogni anno. Resta sconcertante la frustrazione muta di chi certi episodi incivili li subisce, vuoi perché si pensa che protestare sarà inutile e niente cambierà, vuoi perché è faticoso essere impopolari.
Qualcosa deve cambiare e il cambiamento dipende dalle norme, dai controlli sull'applicazione delle norme, dal senso civico e dalla collaborazione di tutti. Se insieme riusciamo a far sentire chi degrada uno stupido, un ingrato, uno sfigato, la prossima volta ci penserà molto meglio prima di far defecare il cane in strada, di lasciare in spiaggia la lattina di birra, di permettere a suo figlio di gettare la busta delle patatine per terra o di parcheggiare dove non può.
Dal punto di vista economico la condanna di un comportamento incivile da parte della comunità supporta (e induce) l'intervento sanzionatorio delle autorità (multe, chiamata di un vigile ad esempio). Se questa azione di condanna da parte della gente, e di intervento da parte dell'autorità, è tempestiva e riguarda un episodio circoscritto avrà successo. Se invece l'azione è tardiva, il numero delle trasgressioni sarà in seguito talmente alto che contenere questi episodi diventerà difficile, se non impossibile.
Far sentire la disapprovazione verso chi non ha senso civico è il primo passo, tutti si devono impegnare in tal senso. E' necessario protestare quando il furbetto di turno cerca di saltare la fila al bar come al supermercato, quando qualcuno risponde "sì è vero ha gettato per terra la carta della caramella ma sa... è un bambino" e in tutte, proprio tutte, quelle occasioni in cui ci si imbatte in comportamenti incivili.
Le soluzioni finora tentate, o riuscite, hanno come elemento comune il pugno di ferro verso le piccole violazioni. Si va dall'accrescere il costo delle trasgressioni con multe salate (sacchetto in spiaggia, 1000 euro), all'intensificare i controlli ai fini di aumentare la possibilità di essere scoperti (giusto per dirne una, vigili in borghese che sanzionano padroni di cani sporcaccioni, sporcaccioni ovviamente i padroni non i cani), dal cercare di coinvolgere le comunità in un'azione complessiva di miglioramento sociale, a rendere direttamente responsabili alcuni soggetti che contribuiscono a gesti incivili.
E' molto interessante parlare del coinvolgimento della comunità. Un esempio: le chiamate ai vigili, polizia, carabinieri provenienti dagli abitanti di una zona degradata devono avere una risposta pronta. Se denunciando un illecito non si ottiene nessun risultato, perché nessuno interviene sul posto, sarà difficile essere motivati a cercare di cambiare la situazione.
In alcuni casi cercare di coinvolgere le persone, che anche involontariamente contribuiscono all'inciviltà, può essere una strada da percorrere: se il proprietario di un bar deve pagare una quota del costo di rimozione delle bottiglie lasciate dagli avventori sarà di certo stimolato a mettere cestini nei dintorni del bar, fa rimuovere i vuoti dai camerieri, a far pressione sui clienti perché gettino le bottigliette negli appositi contenitori.
Far fare cattive figure alle persone poco civili, aizzare contro di loro gli altri, pretendere l'intervento delle autorità quando è necessario e protestare formalmente e pubblicamente se non lo si ottiene, segnalare le ingiustizie e i gesti incivili sempre in ogni episodio, soprattutto in quelli piccoli, episodi subdoli che è normale tendere a sorvolare. Ognuno troverà il suo modo per combattere, ciò che è importante è non desistere, non aver paura della reazione del maleducato, è lui che ha torto.