mercoledì 8 settembre 2010

Verniani:«Manca il dialogo tra cittadini, imprese e le Istituzioni locali»

VERNIANI (PDL) CRITICA L’APPLICAZIONE DELLO STATUTO COMUNALE «Manca il dialogo tra cittadini, imprese e le Istituzioni locali» #di GIANFRANCO BENI


«IL COMUNE di Massa Marittima assicura l’effettiva partecipazione di tutti i cittadini all’attività politica e amministrativa, riconoscendo che il presupposto della partecipazione è l’informazione sui programmi, sulle decisioni e sui provvedimenti comunali da realizzare attraverso mezzi e strumenti idonei». Questo è quanto prevede il vigente Statuto del Comune a proposito della partecipazione dei cittadini all’attività delle istituzioni locali. «Un diritto che però nel Comune minerario, afferma il vice coordinatore del Pdl di Massa Marittima, Cristian Verniani, sembra essere rimasto totalmente sulla carta nonostante gli impegni contenuti nei programmi elettorali della coalizione di «Massa Democratica» sia del 2004 che del 2009 nei quali si assicurava uno stile di governo improntato al dialogo.



«UN DIALOGO che — aggiunge Verniani — sembra essere mancato sia con i cittadini e con le imprese come testimoniano le ingenti spese legali di cui si è dovuto far carico il nostro Comune per seguire tante delicate questioni come carcere, villaggio Fedi, parcheggio Piazzale Mazzini, area Pip Valpiana, Polyteckne che hanno avuto, o potrebbero avere, importanti ricadute sul bilancio comunale e sulle tasche dei contribuenti locali».

EPPURE, facciamo osservare a Verniani, basterebbe attingere a varie fonti per coinvolgere i cittadini.

«Esatto — replica — ma purtroppo anche gli organi predisposti ad hoc come le assemblee e i comitati di frazione presentano notevoli lacune e limitati poteri decisionali che non sono tali da incoraggiare in concreto la partecipazione, finendo così per vanificare persino le deboli aperture varate con il regolamento sui consigli di Frazione approvato nel 1992, con il quale la giunta municipale aveva l’obbligo di richiedere il parere su alcune importanti materie come il bilancio preventivo, il piano regolatore, il piano di sviluppo socioeconomico, le opere e le manifestazioni pubbliche, salvaguardia dei beni storico culturali e ambientali. Infatti in base all’attuale regolamento i comitati di frazione sono organi consultivi facoltativi. Ma il processo di consultazione di fatto non funziona, essendo circoscritto ad un mero scambio di pareri tra amministrazione e iscritti o segretari locali di partito: un’egemonia assoluta di potere, che finisce per vanificare persino la legge regionale sulla partecipazione».

Dalle sue parole sembra di capire che il Partito Democratico temerebbe la democrazia? Perché?.

«La risposta più semplice è la paura del giudizio di realtà abbandonate a se stesse. Il Pdl — conclude Verniani — proporrà una modificazione del regolamento volta a coinvolgere i cittadini delle frazioni, attualmente considerati cittadini di serie B, trasformando assemblee e comitati di frazione in organi consultivi obbligatori». #