lunedì 6 settembre 2010

Il Popolo della libertà invita l'Amministrazione a garantire maggiore ascolto: "l cittadini devono essere coinvolti" La democrazia partecipativa? Per le frazioni è una chimera"

CORRIERE DI MAREMMA 5/9

Massa Marittima Il Popolo della libertà invita l'Amministrazione a garantire maggiore ascolto: "l cittadini devono essere coinvolti" La democrazia partecipativa? Per le frazioni è una chimera" MASSA MARITTIMA -

"Due parole tanto altisonanti quanto minimamente attuate: Democrazia Partecipata". Il vice coordinatore del Pdl Cristian Verniani interviene sulla situazione delle assemblee e comitati di frazione che, a suo giudizio, presentano notevoli lacune riguardo alla "continuità operativa, competenza per materia, e poteri decisionali, che non sono tali da incoraggiare in concreto la partecipazione". Oggi secondo l'attuale regolamento, i comitati di frazione sono organi consultivi facoltativi. "Ma il processo di consultazione - commenta Verniani - di fatto non funziona essendo costretto a un mero e puro scambio di pareri tra amministrazione e iscritti o segretari locali di partito: un'egemonia assoluta di potere. Sarebbe' opportuno per coinvolgere veramente i cittadini delle frazioni, cittadini di serie B, come dimostra l'attuale politica, trasformare assemblee e comitati di frazione in organi consultivi obbligatori. Una trasformazione che non sarebbe poi altro che un ripristino della situazione instaurata dal regolamento sui consigli di Frazione approvato nel 1992, precedente l'attuale". In tale regolamento infatti la giunta municipale aveva l'obbligo di richiedere il parere su otto materie :schema di bilancio preventivo, piano regolatore, regolamento comunale, opere pubbliche, sviluppo socioeconomico, salvaguardia dei beni storico culturali e ambientali, manifestazioni pubbliche. "Perché il partito democratico teme la democrazia? La risposta più semplice è la paura del giudizio di realtà abbondante a se stesse. Il Pdl - conclude Verniani - proporrà una modificazione del regolamento, sicuro che il parere di ogni singolo sia risorsa per la comunità